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Edizione 2016
TRA LA MEMORIA E L’OBLIO
Cagliari, 8-11 giugno
Giardini Pubblici, Teatro Civico di Castello

CONCEPT

Che cos’è la memoria? Di quanta e quale memoria abbiamo bisogno?
La memoria è la capacità di conservare informazioni, generare ricordi, fondare la conoscenza.
Eppure essa è uno strumento fallace e i ricordi non sono dogma.
Non solo tendono a cancellarsi con gli anni ma, spesso, si modificano, si accrescono incorporando
elementi estranei.
La memoria è inaffidabile così lo sono i nostri ricordi.
In quale linguaggio, in quale alfabeto essi sono scritti, su quale materiale, con quale penna?
Questa la domanda.
La memoria è falsificata da numerosi agenti: i traumi, l’interferenza da parte di altri ricordi
concorrenti, rimozioni, falsi ricordi e, anche nella normalità, vi è una lenta degradazione a cui pochi
ricordi resistono.
La frequente rievocazione mantiene il ricordo vivo – certo – ma è anche vero che un ricordo troppo
spesso evocato, ed espresso sotto forma di racconto, tende a fissarsi in uno stereotipo, in una forma
collaudata dall’esperienza cristallizzata che si installa al posto del ricordo grezzo e cresce a sue
spese.
Allora, ancora, la domanda: che cos’è la memoria?
Nella storia, poi, la ricerca della verità è legittima e necessaria solo se è all’interno di un progetto e
aiuta l’elaborazione di un senso critico dei nostri valori.
Alle volte analizzando gli strabusi possibili, che della memoria si fanno, sarebbe lecito domandarsi
se l’oblio non sia meglio del ricordo.
Dimenticare è un diritto legittimo allora?
Pretendere il ricordo di avvenimenti dolorosi del passato, per esempio la morte, è semplicemente
assurdo.
Mantenere la memoria del male subìto può condurre a reazioni di vendetta, così come l’oblio
potrebbe condurci a strade funeste.
Nella vita affettiva dell’individuo la rimozione, per esempio, è centrale, ma l’uso che ne potrebbe
fare il soggetto riportando alla coscienza certi eventi non sempre è controllabile.
Nella vita pubblica, poi, il ricordo del passato non ha in sé stesso la propria giustificazione, ma
richiede un processo di trasformazione che consiste nel passare dal caso particolare a una massima
universale, ad un principio etico, legittimo in sé stesso, e non soggettivo, caro o condiviso.
Esso dipende da una scelta di valori e non dalla fedeltà del ricordo.
La commemorazione rituale è nefanda quando si limita a confermare nel passato l’immagine negativa
degli altri o la propria immagine positiva e svia la nostra attenzione dalle urgenze presenti,
procurandoci una buona coscienza a pochi soldi.
In questi frangenti si diventa militanti della memoria.
Di fronte ai richiami contro l’oblio e a favore del dovere di memoria si cela non un invito al recupero
della memoria e alla giusta interpretazione del passato, semmai la difesa di una selezione, di alcuni
fatti fra gli altri: quella che assicura ai suoi protagonisti di mantenersi nel ruolo di eroe, di vittima
o di moralizzatore.
Il passato storico non ha una realtà ontologica in sé, non detiene da solo alcun valore: senso e valore
vengono da noi che li interroghiamo e li giudichiamo.
Il passato potrà contribuire tanto alla costituzione dell’identità, individuale o collettiva, quanto alla
formazione dei nostri valori, ideali, princìpi.
Questo legame ai valori è essenziale e, al tempo stesso, limitato.
Il passato può nutrire i nostri princìpi di azione nel presente: non per questo ci rivela il suo senso.
Il razzismo, la xenofobia, l’esclusione che colpiscono oggi gli altri non sono identici a quelli di
cinquanta, cento o duecento anni fa, non hanno né le stesse forme né le stesse vittime.
La sacralizzazione del passato lo priva di ogni efficacia sul presente.
Ma l’assimilazione pura e semplice del presente al passato ci acceca su entrambi e provoca, a sua
volta, l’ingiustizia.
La via fra sacralizzazione e banalizzazione del passato può sembrare contorta e tuttavia esiste.
Da questo punto di vista la letteratura, che lavora e ragiona con le parole, è depositaria di memoria,
di cura e precisione.
Chi ne ha a cuore le sorti deve usare parole precise e deve incarnare le parole che dice appartenendo
e includendo la memoria all’onestà e all’etica.
Questo il tema, queste le domande che ci porremo a Cagliari, a Leggendo Metropolitano.

PROGRAMMA

Anteprima
7 giugno 2017
 
Ore 18 Teatro Civico di Castello
Deutschland, Lutherland. Cosa resta di Lutero nella Germania di oggi a 500 anni dalla Riforma
Caterina Pinna incontra Christine Eichel

Ore 19.30 Teatro Civico di Castello 
Primo Levi tra memoria e letteratura 
Marco Belpoliti

Ore 21 Teatro Civico di Castello
Come sugli alberi le foglie
Gianni Biondillo e i Murdiss Well Rounded

8 giugno 2017

Ore 18.30 Teatro Civico di Castello Registrazione e mobilitazione 
Maurizio Ferraris

Ore 19 Galleria Giardini Pubblici
La modestia del passato
Con Carmine Abate, Francesca Bono, Laila Wadia
Conduce Daniela Finocchi

Ore 20 Teatro Civico di Castello 
Gli spostamenti della memoria Derrick de Kerckhove

Ore 20.30 Viale Giardini Pubblici 
Miti di memoria, figure di oblio 
Maurizio Bettini

Ore 21.30 Teatro Civico di Castello
Il potere della musica
Sergio Benoni incontra Amir Issaa

Ore 22 Viale Giardini Pubblici Com’è facile dimenticare 
Lirio Abbate

9 giugno 2017

Ore 18 Teatro Civico di Castello
La memoria fra competenze e tecnologie 
Roberto Cubelli, Franco Lorenzoni 
Conduce Stefano Molina

Ore 18.30 Galleria Giardini Pubblici
Storie sottratte all’oblio
Adriano Favole, Caterina Soffici
Conduce Stefano Salis

Ore 19 Viale Giardini Pubblici Restituire Gramsci a sé stesso Franco Lo Piparo
A seguire faccia a faccia con Aldo Accardo

Ore 19.30 Teatro Civico di Castello
La ballerina variopinta: Sardegna e Salento 
Con Marco Lutzu, Vincenzo Santoro 
Conduce Piero Cannizzaro

Ore 20 Galleria Giardini Pubblici
Nessun testimone
Con Bernard Guetta, Bernardo Valli
Conduce Gigi Riva

Ore 21 Teatro Civico di Castello
La memoria geniale
Hannah Monyer
Ore 22.30 Viale Giardini Pubblici

Da su ballu tundu alla pizzica pizzica
Esperimenti di contaminazioni tra memoria e oblio 
Con i Ballade Ballade Bois e Li Strittuli

10 giugno 2017
Ore 11 Area Eventi LetteraturaChilometro0, Giardini Pubblici
La rivista letteraria come nuova frontiera del web
Con Gianni Biondillo, Serena Danna, Stefano Salis, Giovanni Ziccardi
Conduce Antonio Prudenzano
Ore 18 Teatro Civico di Castello
Usi e abusi della memoria
Alberto Oliverio, Costanza Papagno
Conduce Andrea PossentiOre 18.30 Galleria Giardini Pubblici
La mercificazione dell’inammissibile
Filippo Petrucci incontra Elena Loewenthal

Ore 19 Viale Giardini Pubblici
Italiani, brava gente
Con Nicola Labanca, Jože Pirjevec
Conduce Francesco M. Cataluccio

Ore 19.30 Teatro Civico di Castello
Tra memoria e oblio: lo storytelling che seduce la mente moderna
Christian Salmon

Ore 20 Galleria Giardini Pubblici Dimenticare è un sollievo 
Edoardo Albinati
Conduce Michele De Mieri

Ore 20.30 Viale Giardini Pubblici
Ricordi di mafia
Pietro Grasso

Ore 21 Teatro Civico di Castello
Ma come si stava bene nel paleolitico
Andrea Poli

Ore 21.30 Galleria Giardini Pubblici
Stereotipi della memoria italo-polacca
Con Wlodek Goldkorn, Helena Janeczek, Ugo Rufino
Conduce Francesco M. Cataluccio

Ore 22 Teatro Civico di Castello
La fragilità e l’incantesimo della vita
Stefano Salis incontra Emanuel Bergmann

Ore 22.30 Viale Giardini Pubblici Gaudats Junk Band e i suoni riciclati 
Con i Gaudats Junk Band

11 giugno 2017

Dalle ore 9 alle 13.30 Orto Botanico
Biblioteca vivente
A cura Associazione ABCittà

Ore 11 Giardini Pubblici
La memoria musicale negli oggetti riciclati
Esito del laboratorio a cura dei Gaudats Junk Band

Ore 18.30 Teatro Civico di Castello
Why give peace a chance: la razionalità della pace
Raul Caruso
Conduce Vittorio Pelligra

Ore 19 Galleria Giardini Pubblici
Il clima è già cambiato? Il futuro delle politiche verdi
Vittorio Alessandro, Mariano Maugeri, Laurence Tubiana
Conduce Edoardo Zanchini

Ore 19.30 Viale Giardini Pubblici
Brutte storie
Con Marco Bechis, Zlatko Dizdarevic
Conduce Gigi Riva

Ore 20 Teatro Civico di Castello
La memoria privata
Massimo Cuomo, Sergio del Molino
Conduce Davide Ruffinengo

Ore 20.30 Galleria Giardini Pubblici
Contro l’urbanistica della crescita. Le città del futuro e la sfida della rigenerazione
Leopoldo Freyrie, Edoardo Zanchini
Conduce Luca Molinari

Ore 21.30 Viale Giardini Pubblici
Rileggendo Metropolitano
Saverio Gaeta incontra gli ospiti del Festival

Ore 22.00 Viale Giardini Pubblici
Una ragione per lottare 
Nando Mura, Meo Sacchetti Conduce Vito Biolchini

 

EVENTI COLLATERALI E CO-PRODUZIONI

C’è un posto (anche) per te
Un filo diretto con i pazienti ospedalizzati del Policlinico universitario di Cagliari, che tutti i giorni potranno fruire degli incontri offerti dalla rassegna del Festival Leggendo Metropolitano 2017 attraverso lo streaming.
Una sedia volutamente tenuta vuota a ridosso del palco ne rappresenta simbolicamente la presenza.

Dall’8 al 11 giugno, dalle 18 alle 24
La memoria musicale negli oggetti riciclati
A cura dei Gaudats Junk Band

Photogallery

Foto di: Enrico Corda, Giorgio Russo, Dietrich Steinmetz, Fabrizio Taberlet